Sezione a Prestazione Parte D) – ex Fondo Banca di Roma: Piano di riequilibrio 2015-2023: informativa
A seguito di alcune richieste di chiarimenti e segnalazioni pervenute al Fondo nei giorni scorsi e ad integrazione di quanto già in precedenza comunicato, riportiamo di seguito ulteriori informazioni a beneficio di tutti gli Iscritti alla Parte D) della Sezione a Prestazione, in precedenza Iscritti al Fondo ex BdR.
Riguardo alla riduzione delle prestazioni pensionistiche applicata dal corrente mese si evidenzia che:
- la riduzione si è resa necessaria ed indifferibile ai sensi dello Statuto, per assicurare, anche in chiave prospettica, l’equilibrio tecnico-attuariale della Parte D). Diversamente, sarebbe stata compromessa la futura erogazione delle rendite;
- la misura della riduzione è calcolata sulla base delle risultanze del Bilancio Tecnico al 31 dicembre 2022 predisposto dall’Attuario (solo con la predisposizione del Bilancio Tecnico è possibile determinare l’effettiva entità, di anno in anno, delle prestazioni, e l’eventuale adeguamento delle stesse – incremento o diminuzione rispetto a quella in corso di erogazione);
- la misura della riduzione è pari complessivamente al 49% – incluse le riserve tecniche pari al 4% del patrimonio del comparto D) che per legge vanno accantonate annualmente; si è trattato dunque di un ulteriore abbattimento delle rendite del 31,5% in aggiunta a quello del 17,5%, che a sua volta è la sommatoria incrementale delle riduzioni – comprensive di quelle determinate per effetto dei risultati emersi in sede di elaborazione del Bilancio Tecnico al 31 dicembre 2021 – deliberate anno per anno nel rispetto del Piano di Riequilibrio del 2014;
- l’abbattimento del 17,5% sopra citato trova applicazione anche per l’annualità decorrente dal 1° luglio scorso ed è da considerarsi come addizionale rispetto all’analoga riduzione assunta nel luglio 2022.Come già riportato nella relazione al Bilancio d’esercizio 2022, la riduzione sopra detta è stata imposta dal minore rendimento del patrimonio (-19,13% su base annua) rispetto alle attese, causato dall’andamento negativo dei mercati e dall’attuale congiuntura macroeconomica, caratterizzata dall’aumento dei tassi e dei costi delle materie prime (e dunque dei costi di costruzione e ristrutturazione) e dall’inflazione, particolarmente rilevanti per gli investimenti immobiliari.In merito al mancato avvio della formulazione delle offerte di capitalizzazione/ zainettatura di cui all’Accordo sottoscritto dalle Parti Istitutive (Azienda e Organizzazioni Sindacali il 12 settembre 2019), si sottolinea che la natura prevalentemente illiquida (pari al 57,3%) del patrimonio di pertinenza della Parte D) impedisce ancor’oggi l’avvio della predetta procedura.
In sostanza permangono ancora i medesimi elementi ostativi segnalati a suo tempo (rif. Faq dell’8 e 18 giugno 2021, come consultabili nella sezione “News” del sito istituzionale www.fpunicredit.eu)
Ciò detto, si evidenzia che, consapevoli dell’aspettativa degli Iscritti di ricevere le suddette offerte, gli Organi del Fondo hanno adottato una politica gestionale delle risorse della Parte D) funzionale alla futura assunzione – all’esito del doveroso confronto con la Covip e della condivisione con le Fonti Istitutive per gli aspetti di competenza – di provvedimenti distributivi del patrimonio, le cui modalità e tempistiche attuative verranno rese note non appena definite.